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Paradisi di "Casa Mia":
Parco di Portofino
Testo di Lorenzo Bragagnolo
Foto di Claudio Ziraldo
La maggior parte dei subacquei lombardi, soprattutto
quelli un po’ “datati”, lo conoscono come le loro tasche,
ciò nonostante mi sento in dovere di dedicare a questo soggetto
il mio primo appuntamento con il sito della Bollate Sub.
Perchè vi chiederete; i motivi sono vari: perchè è
la zona del mediterraneo che conosco meglio, perchè è il
posto dove posso andare anche solo per concedermi un’immersione di
quelle “toccata e fuga” a causa degli impegni familiari e di
lavoro; perchè è lì che per la prima volta sono rimasto
deluso dopo essere sceso in acqua e quindi il posto che più mi
ha sorpreso per i cambiamenti negli ultimi tre anni.
Parliamo quindi del parco, senza “cincischiare” oltre...
Cominciamo col dire che la sorpresa più gradita è stata
l’esplosione demografica del pesce: cernie di tutte le dimensioni,
orate, saraghi, murene, gronghi, branchi di castagnole diventate quasi
“fastidiose” per numero ed estensione, branchi di dentici di
discrete dimensioni che nuotano nel blu a poca distanza dai subacquei,
anche se purtroppo ancora troppo timorosi da permettere distanze ravvicinate.
Tutto ciò, a dispetto di quanto succedeva anche solo qualche anno
fa, è finalmente una realtà costante delle immersioni in
questo parco.
Purtroppo ci sono anche i lati negativi: la moria di due anni fa (causata
dall’aumento della temperatura dell’acqua) ha lasciato il segno
sulla popolazione di corallo rosso (che una volta cresceva abbondante?)
e sulle gorgonie, in particolare quelle gialle che vivono più vicino
alla superficie.
Per chi però è in possesso di un brevetto per scendere oltre
i 20/25 metri, la situazione è decisamente migliore, e in molti
punti si possono ammirare intere pareti ricoperte di splendidi ventagli
rossi o blu...
Il parco offre 21 punti di immersione tutti nella zona B, con caratteristiche
davvero eterogenee; dalle secche alle pareti, adatte a tutti i brevetti
e a tutte le “specialità”: corrente, notturne, profonde,
relitti.
Chiaramente è necessario rispettare delle regole per salvaguardare
le esigenze di tutti, ma questo può anche essere un vantaggio:
il fatto di non poter ancorare più di due barche ad ogni boa che
segnala ogni punto di immersione è anche garanzia di non trovare
eserciti di subacquei sott’acqua che creano disturbo e confusione.
Ci sono solo due punti dove è permesso l’ancoraggio di una
sola barca per volta: la “secca Isuela e “l’Altare”.
Per poter immergersi per proprio conto, è chiaramente necessario
chiedere il permesso all’Ente Parco, tenendo conto del numero massimo
di subacquei per barca (6) e del numero chiuso (90 permessi per max 30
barche al giorno: prenotatevi per tempo...).
Per quanto riguarda invece le immersioni notturne è obbligatorio
rivolgersi ad un diving center autorizzato.
Per evitare multe salatissime, le guide subacquee devono essere iscritte
all’apposito elenco, e la Bollate Sub si sta organizzando per far
sì che tutte le sue guide lo siano. (Per ulteriori informazioni
consultate la rubrica Notizie di questo sito).
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