SPIROGRAFI
un mare di Fuochi d'Artificio

Diffusi in tutto il Mediterraneo, questi organismi sono particolarmente sensibili ed estremamente timidi ma, con un po’ di pazienza, possono diventare ottimi soggetti per gli appassionati della fotografia ravvicinata.
Gli obiettivi più adatti per questo tipo di riprese sono quelli con focali da 60 a 105 millimetri macro.

Testo e Foto di CLAUDIO ZIRALDO
Articolo pubblicato sulla rivista "FOTOSUB" n. 19 - Ed. Adventures


Certamente nei lontani anni attorno al 1770, durante i suoi studi sulla fauna marina, il naturalista Lazzaro Spallanzani mai avrebbe immaginato che lo strano animale che stava esaminando, sarebbe stato oggetto di tanta attenzione da parte dei fotosub del nostro secolo.
Lo spirografo, infatti, con i suoi lobi branchiali formati da filamenti simili a piume, che si dispiegano alla corrente in molteplici colori e sfumature, se ripreso a distanza ravvicinata dà origine a suggestive immagini “pirotecniche”, di grande efficacia.

Alcune suggestive immagini di spirografi, soggetto molto apprezzato dai fotosub, per i loro straordinari effetti scenografici.

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Trattandosi di un animale sessile, che vive cioè attaccato ad un substrato, non si dovrebbero incontrare particolari difficoltà nel fotografarlo.
Purtroppo però, come tutti i sub ben sanno, si tratta di un organismo molto timoroso, che ritrae il suo piumaggio al minimo segno di disturbo.
Immaginiamo quindi quali e quante difficoltà hanno incontrato tutti coloro che si sono cimentati nella ripresa di questi splendidi anellidi, utilizzando una fotocamera anfibia, corredata di tubi di prolunga o lenti addizionali, dal momento che l’inquadratore deve trovarsi praticamente a contatto con il soggetto.
In questo articolo cercheremo di fornire suggerimenti e consigli utili, in merito alle modalità per realizzare significative immagini di questi affascinanti organismi.

Per riuscire a riprendere i delicatissimi petali degli spirografi completamente aperti, è opportuno utilizzare apparecchi reflex scafandrati, dotati di obiettivo macro e lampeggiatore elettronico.

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Lo spirografo di Spallanzani è diffuso in tutto il Mediterraneo e si può trovare a profondità variabili tra uno e sessanta metri.
Vive preferibilmente su un substrato roccioso, ma anche su fondali sabbiosi o fangosi.
Molto spesso grosse colonie di questi anellidi si insediano su cime e manufatti sommersi ed in particolare sulle strutture metalliche dei relitti; nel caso specifico le immagini sono state realizzate in alto Adriatico, al largo di Lignano, sul relitto di un aereo situato alla profondità di quindici metri.
Le foto di questo articolo sono state riprese con un fotocamera Nikon scafandrata, dotata di obiettivi 60 e 105 millimetri macro, corredata di lampeggiatore elettronico, impostando diaframmi chiusi (16 – 22), per ottenere una maggiore profondità di campo.
Naturalmente ogni tipo di apparecchio scafandrato, dotato di obiettivo macro, può efficacemente essere utilizzato per questo tipo di riprese; così come la Nikon RS AF equipaggiata con il 55 millimetri R – UW AF Micro Nikkor.

Si può operare con impostazione della fotocamera totalmente manuale oppure in semiautomatismo, in questo caso le riprese sono state effettuate utilizzando il programma a priorità di diaframmi ed il flash in TTL.
Abbiamo già detto che ci troviamo di fronte ad organismi particolarmente sensibili, che si ritraggono con estrema facilità, occorrerà quindi molta cautela nelle manovre di avvicinamento.
Innanzi tutto è necessario muoversi lentamente e contro corrente, in quanto l’onda d’urto dell’acqua spostata dal nostro corpo provocherebbe l’immediata chiusura della corolla.
Bisogna inoltre evitare di interporsi tra il soggetto ed il sole, poiché l’ombra del fotografo provoca spesso il ritrarsi dell’animale.
Alcuni soggetti particolarmente sensibili a volte si sono ritratti a causa del rumore dell’autofocus, mentre in rari casi, anche dopo diversi scatti, altri sono rimasti tranquillamente aperti.
In caso di chiusura della corolla è bene attendere qualche minuto in quanto, specialmente in zone di corrente, spesso l’animale riapre il suo piumaggio; in questo caso il fotosub potrà allontanarsi di qualche metro per effettuare altre riprese e ritornare poi sul posto per verificare la situazione.
Comunque, con un pò di pazienza ed attrezzature idonee, sarà possibile realizzare immagini dense di poesia e di grande effetto che, proiettate in dissolvenza, creeranno la magica atmosfera di uno spettacolo di fuochi d’artificio.